Diciamoci la verità, 3 anni fa era molto meglio immergersi in un gioco che guardare una realtà lì fuori che non potevamo vivere liberamente…

 

Regnava la noia, la paura, la solitudine, la frustrazione.

 

L’unico spiraglio di luce furono gli amici, mi ricordo ancora le giornate passate in chiamata a giocare alla Play, passavamo da un gioco all’altro, dai sparatutto ai giochi di ruolo, dal conquistare città e regioni al saltellare su delle piattaforme in aria sperando di rimanere l’ultimo in piedi. 

 

All’inizio giocavamo per divertirci, non avevamo niente da fare oltre che collegarci dopo pranzo, aprire Discord e rimanere insieme fino a tarda notte.

 

Beh, insieme è un modo di dire, le normative non ci permettevano di uscire e di stringerci la mano, ma i giochi ci hanno tenuto compagnia, hanno rafforzato il nostro legame, ci hanno regalato momenti indimenticabili in un periodo storico da cancellare.

 

Eravamo lontani, ma allo stesso tempo vicini, più uniti che mai nell’affrontare ogni giorno sfide sempre più difficili ed emozionanti! Fino a quando non prendemmo una scelta…

 

Iniziare a giocare competitivi.

 

Da sempre ci affascina questo mondo, in quanto rende le partite più elettrizzanti ed emozionanti.

 

Le vittorie sono più soddisfacenti, vedere le strategie di cui tanto parlavamo in chiamata applicate sul campo e vincere grazie ad esse, è una sensazione magica.

 

Le prime vittorie sono state entusiasmanti, ma col passare del tempo gli avversari diventavano sempre più forti, e non gli stavamo dietro…

 

Di fronte a loro eravamo inermi, anticipavano ogni nostra mossa, ci prendevano sempre alle spalle, non ci lasciavano riflettere, insomma, era una vera e propria umiliazione.

 

Tutti quei mesi passati ad allenarci sembravano spariti da un momento all’altro, non vinciavamo più, chiunque affrontassimo era più veloce, più fluido nei movimenti, più forte.

 

In quel momento ci mancava qualcosa, ma non sapevamo esattamente cosa…

 

La nostra attrezzatura era molto arrangiata, spesso non si capiva cosa ci dicevamo, l’audio non era dei migliori, e in quel periodo avevo fastidi al collo, testa e orecchie.

 

Il filo delle mie cuffie era abbastanza corto, e mi ritrovavo a rimanere nella stessa posizione per cinque o sei ore al giorno, a lungo andare ne risentì parecchio.

 

Per questo motivo decisi di comprare delle cuffie gaming più prestanti, e si è rivelata sin da subito una mossa vincente.

 

Ero un giocatore nuovo, delle semplici cuffie hanno rivoluzionato la mia esperienza di gioco, e da lì a poco anche quella dei miei amici…

 

Sentivo più rumori, scovavo facilmente i nemici che camperavano, non temevo nessuno e alla fine di ogni partita, finivo tra i migliori giocatori..

 

Siamo tornati a vivere la magia che traboccava nei primi tempi, quando il nostro desiderio era solo quello di stare insieme e divertirci.

 

Per questo motivo decisi di fondare una realtà, Venice Player, che si basa su dei saldi princìpi: Comfort, Performance e Affidabilità.

 

La nostra task è offrire ai giocatori un’esperienza di puro coinvolgimento, senza fargli provare quei dolori e fastidi, che mi hanno accompagnato per mesi.

 

Prima del divertimento c’è la sicurezza, e le nostre imbottiture sono le migliori.

 

Il memory foam contenuto nei nostri padiglioni: